Cara mamma,
sei di là che dormi nel letto
dove mi rifugiavo da bambino. Te lo ricordi
quando facevo finta di piangere e di avere paura (quella non la fingevo,
sono sempre stato un fifone) per venire di là da te? Stanotte mi torna in mente
e non so nemmeno perché. Forse perché ho di nuovo paura.
Giovanna si sposa fra due anni,
Luca il prossimo giugno. I miei amici si fanno una famiglia. E la mia vita
corre in un binario accanto alla loro, senza che si fermi per nessun motivo
valido.
Sto soffrendo per amore, mamma e
tu non lo sai. Ho scelto io di nasconderti che amo un ragazzo e che lui non mi
vuole. In realtà, che non mi voglia, in questo momento, è un dettaglio. Ma tu
non sai che sono gay. Non sono capace di dirtelo, mamma. Ho paura di
sconvolgere di nuovo la tua vita. Per te non è mai stato facile. Avresti voluto
studiare e non hai potuto. Ti sei dovuta rimboccare le maniche e abbandonare i
tuoi sogni di ragazza. E per me hai dato l’anima in ogni momento. Vorrei essere
felice sapendo che tu lo sai. Che mi sei accanto e che vuoi un figlio.
Nonostante sia omosessuale.
Lo sussurro mentre sei di spalle
in cucina, mentre trattengo l’ennesimo groppo in gola che se uscisse si
trasformerebbe in un urlo lacerante. E invece resta qui, intrappolato dietro le
corde vocali; e tu non ti giri per vedere le mie labbra che si muovono: “sono
gay”.
Ho una rabbia dentro che esplode
per ogni minima cazzata. Ma io non sono così. Sono arrabbiato con la vita e con
te, che non mi accarezzi e mi dici che per te va bene. So che non lo vorresti,
che hai desiderato altro per me. So che avresti voluto essere nonna, e che non
ho un fratello o una sorella che possa darti questa gioia. Odio la mia
solitudine!
Sarei stato un buon padre…avrei
imparato da te e da papà. A mio figlio avrei detto “va’ da nonna” e per lui ci
sarebbero stati vestiti troppo costosi, carezze, giochi e capricci da principe.
Per lui sarebbero venuto il profumo dei biscotti di Natale e le mani
appiccicate di cioccolata. So che avresti accettato i capelli bianchi standogli accanto, e che li
avresti portati senza più tingerli, un giorno felice di sentirti vecchia.
Eppure tutto questo non c’è. E
non ci sarà mai.
Però potrà esserci un ragazzo che
ti farà innamorare di lui. E sarà il mio. Sarà semplicemente un uomo, nulla
più. Si verrà a prendere il ciambellone la domenica mattina, mentre io ho da
fare a casa. Prenderà un mazzo di rose in più per te in ogni ricorrenza.
Tenterà di conquistarti per farti essere un pezzo della nostra famiglia. Ti
farà vedere che le camicie le sa stirare un po’ anche lui e che la crostata, in
fondo, non gli riesce poi così male.
Basta che tu lo voglia, mamma.
Basta che tu lo voglia…
Il tuo Andrea
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